È quasi primavera, la mia percezione delle stagioni e completamente diversa da quando lavoro in agricoltura. Ormai è più di un anno che sono ad Olivart e saluto i piccoli bellissimi bocci degli alberi da frutto per la seconda volta e i raggi del sole che riflessi dai teli delle serre fanno subito scorrere rivoli di sudori decisamente apprezzabili dopo il rigore del freddo inverno. Io sono un musicista, un cantante, ho alle spalle trentacinque anni di professionismo ad alti livelli. Ma sono anche un alcolista e dopo dieci anni di lotta con alti e bassi ho accettato di provare un’altro stile di vita. Qualcuno mi ha chiesto quale poteva essere un ambiente in cui pensavo di poter star bene. Io ho risposto la natura, ma non pensavo davvero che qualcosa potesse curare davvero la mia anima tormentata. Invece mi è sembrato subito come respirare di nuovo. Quello che può fare la natura è riconnetterti con te stesso, riscoprire sensazioni considerate perdute, gli odori, i profumi, i colori, la bellezza naturale delle delle cose semplici, la professionalità, la cultura, le tradizioni di una filosofia agricola che diamo ormai per scontata vedendo gli ortaggi impacchettati nei supermercati. Quando uno esce da una brutta storia come la mia pensa che ormai la vita abbia ben poco da offrire meno che mai un nuovo lavoro sconosciuto. Ma invece anche il rapporto con le persone che fanno questo lavoro serve a ricostruire il concetto di essere utili, di sentirsi utili, producendo qualcosa di vero insieme agli altri. Certo le aziende che aderiscono al progetto Aster hanno sicuramente una sensibilità particolare, ma non dimentichiamo che però sono comunque aziende che vivono della loro produttività, coltivano cose buone da mangiare. Nel lavoro che si affronta insieme riusciamo a ricollocare la propria personalità perduta o sopravvalutata, la terra non conosce furbizie, spietatamente ti insegna la gerarchia del necessario, la gerarchia dei valori. Così questo musicista adesso è stato assunto da Olivart perché volevo che tutto questo continuasse e diventasse la mia realtà.